Piombo romano da Nobel

 

Lunedì 18 gennaio alle 11.00, presso il Museo Archeologico di Cagliari, il presidente dell’INFN, Professor Fernando Ferroni, terrà  una conferenza stampa con il Soprintendente ai Beni Archeologici della Sardegna in occasione della spedizione degli ultimi 30 lingotti di piombo romano ai Laboratori del Gran Sasso.

In viaggio dalla Sardegna verso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare gli ultimi 30 lingotti di piombo sono stati recuperati da una nave romana affondata duemila anni fa al largo delle coste sarde. Aiuteranno gli scienziati a scoprire un raro fenomeno della fisica dei neutrini.

Il piombo di cui sono composti è rimasto sotto il mare, assieme alla nave che li trasportava, per due millenni e ha diminuito di circa 100.000 volte la pur piccolissima radioattività  di partenza rappresentata da un suo radionuclide, il piombo-210. Il contenuto di piombo-210 si dimezza, infatti, ogni circa 22 anni e a questo punto nei lingotti sardi si è praticamente annullato.
Proprio questa caratteristica lo rende utilissimo per schermare perfettamente esperimenti di grandissima precisione come quelli ospitati dai Laboratori sotterranei del Gran Sasso dell’INFN. Dopo duemila anni passati sotto il mare, ora questo piombo è destinato a svolgere il suo compito a 1.400 metri di profondità  sotto la montagna appenninica.

Per saperne di più leggi il primo comunicato dell’INFN su questo incredibile incontro tra scienza e storia.

[15 gennaio 2016]